La psicoterapia online rappresenta una modalità di terapia, a distanza, tra terapeuta e paziente mediante l’uso di due dispositivi connessi a internet. Il termine “online” indica il metodo, non l’approccio teorico. Quest’ultimo è il medesimo in cui il terapeuta ha conseguito la propria specializzazione, nel mio caso si tratta del modello cognitivo-comportamentale, attualmente uno standard di eccellenza per il trattamento della maggior parte dei disturbi psicologici, con un’efficacia pari (se non superiore) ai tradizionali trattamenti farmacologici. Proverò, di seguito, ad illustrare le principali caratteristiche delle terapie online, le ricerche che dimostrano un’efficacia significativa, ma anche i limiti con cui si deve necessariamente fare i conti nella scelta di un approccio online rispetto ad uno in studio.
Il contesto attuale.
Oggi più che mai stiamo assistendo ad un cambiamento epocale, rivoluzionario. L’emergenza Covid-19, nel 2020, ha indotto un dibattito estremamente importante sulla necessità di dover garantire servizi essenziali anche in un contesto di forti limitazioni legate agli spostamenti (come in questo periodo) e di conseguenza ha allargato il dibattito a tutte quelle esigenze che rendono difficile la partecipazione dei cittadini all’ ampia rete di servizi a sostegno della salute e benessere. Nel contesto della medicina specialistica, quella branca alla quale afferiscono discipline come la cardiologia, neurologia, chirurgia e altre discipline in grado di salvare la vita, è già stato possibile ottenere sostanziali risultati. Oggi siamo in grado di monitorare i parametri fisiologici e le condizioni di salute del paziente trasportato in ambulanza, prima ancora che egli raggiunga la struttura ospedaliera, grazie alla tele-consulenza di un medico che riceve in tempo reale i parametri rilevati dalle strumentazioni a bordo ed effettuare quindi un primo approccio diagnostico predisponendo quindi i medici ed il reparto adeguato ad accoglierlo al meglio. Ancora più straordinario è poi l’opportunità di operare un paziente a distanza grazie ad un robot che esegue in tempo reale i movimenti finissimi del medico che esegue l’operazione tramite un joystick. Gli esempi potrebbero continuare per parecchio ma credo di aver giù reso l’idea di quanti strabilianti passi avanti abbia fatto la scienza per colmare i limiti dovuti alla distanza, o ad ogni altra forma di handicap che limita le persone nel loro diritto alla salute.
Terapia e interventi a distanza per garantire il diritto alla salute di tutti.
Ogni intervento terapeutico a distanza, qualunque sia la sua natura e disciplina di applicazione, andrebbe scelto solo in presenza di fattori che limitano l’accesso fisico alla prestazione e quindi limitano il benessere e la salute della persona. Ritengo, infatti, imprescindibile l’erogazione di un servizio o di prestazione medica in presenza dello specialista. Il mezzo digitale presenta delle limitazioni sostanziali che proverò a descrivere in modo chiaro con le relative implicazioni. Gli interventi a distanza, mediati dal canale digitale e dalle tele-consulenze (video chiamate, chat, trasmissione dati, monitoraggio parametri, conduzione macchinari e strumentazioni a distanza), trovano una ideale giustificazione se si considerano i due bisogni più importanti su cui è possibile intervenire:
- Affinare sempre più le procedure medico diagnostiche, riducendo l’impatto dell’errore umano e di ogni limite tecnico pratico;
- Ridurre l’impatto di tutti quei fattori (distanza, condizioni metereologiche, funzionalità di strutture ospedaliere, condizioni di salute e procedure di emergenza che prevedano isolamento e quarantene, disponibilità economica, etc..) che potrebbero limitare l’accesso dell’individuo al servizio medico specialistico;
Considerando che il primo punto fa inevitabilmente riferimento al progresso tecnico scientifico, e che si tratta di un processo inarrestabile, destinato ad accrescersi indipendentemente da fattori socio-politici o di altra natura, è sul secondo che vorrei soffermare la mia attenzione. In un’ottica bio-psico-sociale, l’ OMS definisce il concetto di salute come “la condizione di ogni individuo messo nelle condizioni di vivere nel presente la propria vita al massimo delle sue possibilità” e non la semplice assenza di malattia. Rilevante e rivoluzionaria è la parola "messo nelle condizioni di”, questo passaggio, infatti, introduce il diritto alla salute ed al benessere psico-fisico di ogni individuo ed in qualsiasi condizione o limitazione psicofisica, geografica o economica si trovi. Il benessere psicologico è una tra le dimensioni che più contribuiscono a promuovere il processo di salute dell’individuo. In tal senso, la psicoterapia online, così come le tele-consulenze ed ogni altro intervento a distanza, hanno un ruolo strategico nel raggiungimento dei più alti livelli di salute psicologica, in presenza di fattori che, se lasciati liberi di agire, potrebbero compromettere notevolmente il raggiungimento di questo traguardo.
Il modello teorico.
La cornice teorica di riferimento è quella Cognitivo Comportamentale (CBT) di terza generazione, che trova espressione in un nuovo modello definito ACT, Acceptance and Commitment Therapy. In sintesi, si tratta di un approccio terapeutico evidence based, la cui efficacia è dimostrata e garantita da numerose ricerche internazionali. Centrale, nelle dinamiche che determinano la nascita del disagio e della sofferenza emotiva, è il rapporto che gli individui sviluppano nei confronti dei loro pensieri.
“Ciò che turba gli uomini non sono le cose, ma le opinioni che essi hanno delle cose.” Epitteto.
Pensare che qualcosa andrà male, che potremmo sperimentare sensazioni fastidiose o dolorose, è sufficiente perché gli uomini mettano in atto tutta una serie di strategie mentali e comportamentali per gestire il pericolo nel modo migliore. Purtroppo, le probabilità che quelle circostanze e quei pericoli si realizzino sono basse, e qualora si realizzassero non sarebbe accaduto di certo per il fatto di averle pensate. Questo atteggiamento prende il nome di “fusione cognitiva”, è comune a tutti gli esseri umani e avviene in modo del tutto automatico, è una caratteristica intrinseca alle stesse proprietà del linguaggio. A partire da questo atteggiamento, e a seguire da altre caratteristiche dei pensieri e del pensare umano, (errori di ragionamento, ripetitività, intrusività e capacità di generare vissuti emotivi più o meno intensi) si generano le più comuni forme di sofferenza e psicopatologia umana. Caratteristica dell’approccio ACT, e di tutti gli approcci terapeutici di terza generazione, è quella di favorire la costruzione di un ampio e flessibile repertorio comportamentale e di un atteggiamento diverso nei confronti del nostro vissuto interno (pensieri, emozioni, sensazioni), piuttosto che puntare esclusivamente alla riduzione o eliminazione delle componenti emotive e fisiologiche che hanno prodotto il disagio. In tale ottica, l’ACT enfatizza il ruolo del linguaggio nel processo di origine e mantenimento della sofferenza psicologica e valorizza la mindfulness, svincolata dagli originali presupposti spirituali e religiosi, nel processo di costruzione di un repertorio di apertura e flessibilità all’esperienza sensoriale. L’aspetto più direttamente legato al cambiamento comportamentale è legato a dimensioni quali i bisogni e i valori dell’individuo che vuole agire in prima persona tale cambiamento. I risultati di questo approccio sono notevoli, si riscontrano risultati concreti fi dalle prime sedute ed una riduzione sostanziale della sintomatologia iniziale, favorendo repertori e atteggiamenti più funzionali agli scopi ed obiettivi della persona
Per quali disturbi è possibile svolgere una psicoterapia cognitivo comportamentale online?
La psicoterapia cognitivo comportamentale (TCC) è considerata trattamento d’eccellenza per un gran numero di patologie e forme di disagio emotivo. Durante il primo colloquio il terapeuta valuta la possibile presa in carico sulla base delle caratteristiche del disturbo per cui è stata avanzata la richiesta d'aiuto: il terapeuta si accerta che il disturbo non abbia una componente organica prevalente, in tal caso orienta la persona alla possibile presa in carico da parte di un medico o psichiatra, per una consulenza specifica del caso. La presa in carico medica non esclude la possibilità di intraprendere il percorso di psicoterapia. Molto spesso, e in base al tipo di disturbo, è preferibile affiancare al normale percorso di terapia un piano di trattamento farmacologico da parte di uno psichiatra, utile nella gestione degli aspetti più strutturati del disturbo e/o nella gestione di una sintomatologia che limita fortemente l'autonomia dell'individuo e uno svolgimento efficace del lavoro psicoterapeutico.
Le problematiche per cui è consigliato anche un percorso di terapia online sono:
Nel caso della psicoterapia online il terapeuta valuterà la possibile presa in carico sulla base della compatibilità del disturbo con le modalità di trattamento online: caratteristiche cliniche e gravità del disturbo, risorse del paziente, maggiore o minore età del paziente ed eventuale consenso dei genitori, presenza di condizioni mediche che potrebbero rendere difficile un trattamento a distanza, sicurezza del paziente durante il trattamento).
Pagamenti e fatturazione
Il costo delle sedute è espressamente specificato all’interno del contratto terapeutico e il terapeuta ne darà comunicazione già al primo colloquio. Con l’attuazione delle nuove norme fiscali, la detraibilità delle spese socio sanitarie, tra le quali quelle sostenute per un percorso di psicoterapia, deve avvenire utilizzando un metodo che ne possa garantire la tracciabilità (assegno, bonifico, pagamento tramite bancomat o carta prepagata). L’Agenzia delle Entrate ribadisce la detraibilità delle spese sostenute per le prestazioni rese da psicologi e psicoterapeuti per finalità terapeutiche. Le spese sono detraibili in quanto rientrano tra le spese sanitarie detraibili del quadro E del 730, e quindi tra le spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19%, superando la franchigia di 129,11 euro.
Il contesto terapeutico, il setting.
Come per tutte le terapie, è estremamente importante che esse avvengano in un contesto specifico. Il contesto della terapia, detto anche setting (set-ing), è una variabile imprescindibile al lavoro terapeutico. Il termine set comprende l’insieme degli aspetti visibili della terapia con cui paziente interagisce nel contesto terapeutico: durata e frequenza della terapia; il luogo in cui si svolgono le terapie e gli arredi al suo interno; nel caso di terapie online, il mezzo attraverso cui avviene il collegamento; il prezzo delle sedute; la voce ed ogni altro aspetto fisico del terapeuta; le tecniche, gli strumenti e il modello teorico che guida l’agire dello psicologo. Quando questi elementi interagiscono con elementi astratti, quali la personalità del terapeuta, le sue strategie e ogni altro elemento astratto non direttamente percepibile, tra cui anche il disturbo e la personalità del paziente, esso genera il setting, ossia la cornice che fa da sfondo all’intero processo di terapia. Questi elementi, ben circoscritti e percepibili nell’ambito di una terapia in studio (fisica), sono più difficili da cogliere nell’ambito di una terapia online ma altrettanto importanti. Attraverso la videochiamata, piuttosto che tramite una semplice chiamata, è possibile sperimentare e condividere aspetti preziosi sia del terapeuta che della persona che svolge la terapia: linguaggio del corpo, gestualità, il contesto reale dal quale entrambi trasmettono e quindi il loro qui e ora, ed ogni altro elemento che attraverso la semplice chiamata non può essere trasmesso.
Il rapporto terapeutico
Lo psicoterapeuta, nel modello cognitivo comportamentale, è vicino all’immagine dell’allenatore. Accompagna la persona in un percorso grazie al quale vengono acquisite ed allenate specifiche strategie ed atteggiamenti utili a facilitare il raggiungimento degli obiettivi personali e la possibilità di vivere la propria vita in contatto con i propri valori e principi. Il terapeuta funge da modello e sfrutta i principi comportamentali per promuovere efficacemente l’apprendimento di un repertorio più ampio rispetto a quello che ha prodotto e produce la sofferenza emotiva. Il paziente non assume un ruolo passivo, non è un mero contenuto di concetti e istruzioni, piuttosto promuove esperienze che aiutino il soggetto a modificare il proprio atteggiamento nei confronti dell'esperienza interna, permettendo quindi l’acquisizione di un repertorio comportamentale più ampio ed efficace. Il terapeuta non giudica, non esprime opinioni personali, agisce nell’esclusivo obiettivo di promuovere il benessere dell’individuo, nel rispetto del diritto di privacy e riservatezza. Agisce in modo chiaro e provvede a sottoscrivere un contratto terapeutico in cui descrivere in modo chiaro e inequivocabile le caratteristiche dell’intervento, le tecniche e la finalità, nonché le modalità di conservazione delle informazioni e dei dati sensibili personali del paziente.
Le fasi della terapia.
Questa modalità terapeutica prevede le medesime fasi e strategie della normale terapia in studio. E’ possibile individuare 4 fasi specifiche:
- Primo contatto e analisi della domanda;
- Assessment cognitivo comportamentale;
- Intervento terapeutico sulle dimensioni legate alla sofferenza;
- Conclusione della terapia e follow-up.
Primo contatto e analisi della domanda. Il primo contatto, generalmente, avviene tramite semplice chiamata. Il terapeuta valuta le caratteristiche della richiesta d’aiuto, la congruenza della problematica presentata rispetto alle competenze e risorse dello psicoterapeuta. Valutata positivamente la presa in carico, viene sottoscritto il contratto terapeutico e descritte tutte le caratteristiche e modalità attraverso cui avverrà la terapia: il modello teorico, il prezzo, la durata di ogni sessione e le modalità di pagamento scelte. Lo stesso paziente valuterà le possibili modalità (skype, whatsapp, etc) attraverso cui svolgere gli incontri successivi. Il contratto terapeutico sarà inviato tramite email e riconsegnato firmato al terapeuta. Le modalità di pagamento avvengono di solito in anticipo e con mezzo digitale (bonifico, ricarica paypal, etc).
Assessment cognitivo comportamentale. Dopo il primo colloquio conoscitivo il terapeuta svolge una fase di assessment o raccolta informazioni. In questa fase sono rilevanti tutti gli aspetti cognitivo comportamentali legati problemi, al fine di individuare i fattori di protettivi che mantengono il problema, quelli predisponenti e precipitanti. Rilevante sarà anche la storia personale e le esperienze significative che la persona ha vissuto nel corso della propria vita. In questo caso, essendo il canale terapeutico quello digitale, il terapeuta potrebbe utilizzare schede o materiale da inviare tramite email al paziente e stampare per farne un uso efficace. Intervento terapeutico sulle dimensioni legate alla sofferenza. La parte relativa al trattamento prevede sessioni terapeutiche settimanali della durata di circa 50 minuti. Centrali saranno le tecniche esperienziali, in tal senso il terapeuta sarà attento ad utilizzare modalità adeguate al tipo di canale terapeutico (connessione digitale) e che favoriscano un reale cambiamento nel repertorio comportamentale del soggetto. Le terapie di terza generazione, tra cui la mindfulness, ben si prestano a questo tipo di intervento.
Conclusione della terapia e follow-up. Al termine della sessione terapeutica ordinaria lo psicologo effettua incontri via via più distanti nel tempo. Successivamente all’ultimo incontro ordinario vengono programmati incontri di follow-up a distanza di uno, tre e sei mesi. Oltre alle sessioni di video-terapia il terapeuta potrà avvalersi anche di chiamate telefoniche.
La scelta di una psicoterapia online deve tenere in considerazione alcuni punti specifici:
- Modello terapeutico. La scelta della terapia deve comunque tenere in considerazione gli stessi principi che utilizzeremo nella scelta di una terapia in studio: l’efficacia del modello in primis. L’approccio cognitivo comportamentale rappresenta uno standard di eccellenza per il trattamento della maggior parte dei disturbi psicologici, si tratta di un approccio evidence based (basato sulle evidenze) e ciò ne garantisce il criterio di scientificità e quindi l’efficacia rispetto ai problemi trattati, con risultati pari, se non superiori, alle terapie farmacologiche;
- Referenze del professionista: Il professionista è tenuto a fornire elementi utili a verificarne le referenze, tra questi è importante il numero di iscrizione all’albo degli psicologi della regione in cui esercita, il titolo attraverso cui il professionista eroga la propria prestazione, se psicologo o psicoterapeuta con specifica specializzazione; gli istituti o enti presso i quali il professionista ha svolto la propria formazione e le specializzazioni successive.
- Formazione e curriculum vitae. Il contesto psicoterapeutico è un contesto in continua evoluzione e cambiamento. Uno psicologo competente è quel professionista che si aggiorna, partecipando a convegni, workshop e ogni altra possibile esperienza formativa che permetta l’aggiornamento e l’acquisizione di nuove e più funzionali competenze e conoscenze;
- Psicologo o psicoterapeuta? L’attuale legislazione nazionale, e regolamento dell’ordine degli psicologi italiani, disciplina l’uso della psicoterapia, e di ogni altro strumento proprio di un modello terapeutico, di pertinenza esclusivo dello psicoterapeuta (psicologo con laurea in psicologia e specializzazione quinquennale in psicoterapia). Lo psicologo può svolgere esclusivamente attività che non intervengano in modo strutturato sul nucleo patologico della persona e quindi non può utilizzare tutti quegli strumenti e strategie che sono propri della psicoterapia. Lo psicologo attua interventi di prevenzione, diagnosi, abilitazione-riabilitazione, sostegno, sperimentazione, ricerca, didattica. Lo psicologo che ha acquisito una specializzazione in psicoterapia può, in aggiunta, svolgere e strutturare percorsi terapeutici che intervengano specificatamente sulle dimensioni cliniche del disturbo facendo uso degli strumenti e degli approcci acquisiti nel corso della specializzazione post laurea. Questa differenziazione è regolamentata e garantita dall’articolo 1 del codice deontologico degli psicologi italiani:
Articolo 1. Definizione della professione di psicologo La professione di psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.
La psicoterapia è indica l’insieme degli interventi per la cura e il trattamento della sofferenza emotiva e dell’ampliamento dei repertori comportamentali attraverso specifici momenti e contesti propri della psicoterapia.
- Esperienza del terapeuta con il metodo online. Molto spesso i terapeuti si cimentano con questa modalità di lavoro in assenza di adeguata formazione e strumenti utili a questo tipo di lavoro. Nonostante le differenze con una terapia fisica, in termini di processi terapeutici su cui interviene il terapeuta, siano minime, il contesto digitale richiede competenze e una gestione specifica di elementi quali: comunicazione, linguaggio del copro, punteggiatura nella conversazione, rispetto delle pause e dei tempi della terapia.
- Chiarezza nelle modalità di svolgimento della terapia. Chiara definizione delle modalità in cui avverranno gli incontri e l’intera sessione di psicoterapia, quali software o applicazioni saranno utilizzate, in che modo i dati verranno trattati, la possibilità di sottoscrivere un contratto terapeutico, le modalità di pagamento e fatturazione e la possibilità di disporre di alternative in base alle esigenze della persona.
Vantaggi della psicoterapia Online
La scelta di ogni percorso di psicoterapia dovrebbe tenere in considerazione aspetti specifici che hanno una grande influenza nei confronti della relazione terapeutica e quindi sull’efficacia stessa della terapia:
- Collegamento digitale come soluzione agli ostacoli della psicoterapia in studio. La psicoterapia online ha avuto negli ultimi 10 anni, e soprattutto nel periodo dell’emergenza Corona virus, una crescita esponenziale. Con l’evoluzione tecnologica abbiamo assistito ad una disponibilità di supporti altamente tecnologici senza precedenti: tablet, pc, smartphone, smartwatc sono solo alcuni dei più comuni supporti informatici in grado di realizzare un rapido e semplice accesso alla rete internet, grazie alla disponibilità di una videocamera e di altoparlanti in grado di realizzare videochiamate ad alta risoluzione riuscendo anche a condividere il collegamento con più persone contemporaneamente, fino a 200 persone simultaneamente. In alcune circostanze, se coerente con il lavoro terapeutico, è possibile scambiare efficacemente audio e video con il paziente, offrendo spunti preziosi alla terapia. Numerosi studi hanno dimostrato che la stessa sessione di mindfulness può avvenire efficacemente anche attraverso la connessione digitale tra terapeuta e paziente o gruppo. Preziosa, a riguardo, è l’esperienza terapeutica digitale con il gruppo mindfulness della sezione nissena dell’Aisf (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica). Il canale digitale ha permesso la realizzazione in gruppo di sessioni mindfulness che di solito si svolgevano presso la sede fisica dell’Associazione. I livelli di soddisfazione registrati sono notevoli ed hanno permesso di dare continuità ad un percorso estremamente prezioso e funzionale al benessere delle persone coinvolte. Le terapie online permettono quindi di superare alcuni importanti limiti: la distanza fisica tra terapeuta e paziente, eventuali handicap e condizioni di salute che potrebbero limitare l’accesso allo studio del terapeuta, ogni altra condizione che renderebbe difficile l’accesso fisico ad una terapia in studio;
- Fattore economico. Non trascurabile l’aspetto economico, quasi tutti disponiamo di smartphone economici in grado di realizzare video chiamate e di comodissimi pacchetti all inclusive che permettono una gestione del traffico internet senza costi eccessivi e alla portata di tutti.
- Gestione efficace di alcuni aspetti clinici. Da un punto di vista clinico esistono ulteriori vantaggi da tenere in considerazione. Esiste un’ampia gamma di disturbi e forme di disagio che comportano profonde limitazioni psicofisiche alla persona che ne soffre: difficoltà ad effettuare anche piccoli spostamenti e allontanamenti da casa, come nel caso dei disturbi da panico con agorafobia, o gravi forme depressive, o alle ben più complesse forme di disturbo di natura ossessivo compulsiva. In questi casi il mezzo digitale è in grado di favorire una maggiore alleanza al lavoro terapeutico, soprattutto se, a seguito di un iniziale aggancio digitale, avviene un proseguimento della sessione di terapia in studio. Allo stesso modo è utile ed efficace quando, al termine di una sessione fisica in studio, si utilizza il mezzo digitale per realizzare sessioni di follow-up a distanza di tempo, per le quali può essere sufficiente il canale digitale, permettendo di abbattere notevolmente i costi.
- Efficacia della terapia online. Nonostante i limiti della terapia online, legati per esempio alla distanza e alle modalità di relazione tra paziente e terapeuta, numerose ricerche hanno evidenziato elevati livelli di efficacia del modello. In molti studi è emersa la possibilità di stringer un’adeguata alleanza terapeutica in pazienti con disturbo post traumatico da stress (Knaevelsrud & Maercker, 2007; Knaelvesrud et al., 2014; Wagner, Brand, Schulz & Knaevelsrud, 2012, citati in Apolinario-Hagen et al., 2015) e gli stessi risultati sono stati riscontrati in soggetti con disturbo depressivo e acufene (Preschl, Maercker & Wagner, 2011, citati in Apolinario-Hagen et al., 2015; Jasper e colleghi, 2014).
Non vi sono, quindi, differenze significative nel rapporto terapeutico tra la terapia online e quella fisica. (Cook et al, 2002). In merito all’efficacia vera e propria della terapia online essa è risultata valida nel caso dei disturbi d’ansia e depressivi (Ellis et al, 2011, Christensen t al, 2002, 2014;) soprattutto quando le manifestazioni sintomatiche sono moderate (Moritz, 2012). Gli interventi online sono in grado di produrre risultati soddisfacenti nelle dimensioni ansioso depressive anche in pazienti con fibromialgia ( Menga et al 2014). La stessa mindfulness, e le sessioni di meditazione online nel trattamento di terza generazione, hanno mostrato alti livelli di aderenza ed efficacia (Murray, G,2015). Un team di ricercatori (Hallgren et al, 2015) ha confrontato l’efficacia di tre differenti interventi in favore di soggetti con disturbo depressivo lieve e moderato: l’esercizio fisico, la terapia cognitivo comportamentale online (iCBT) e il trattamento tramite counselling. La terapia cognitivo comportamentale è il trattamento espressamente indicato nelle linee guida per il trattamento della depressione (Cuijpers, Straten & Andersson, 2008, citato in Hallgren et al., 2015) così come anche l’esercizio fisico, anche se in misura meno rilevante (Rethorst, Wipfli & Landers, 2009; Rimer et al., 2012 citati in Hallgren et al., 2015). Gli studiosi hanno riscontrato miglioramenti significativi in tutti e tre gli interventi, e i risultati sono stati maggiori in seguito all’intervento basato sull’esercizio fisico e alla psicoterapia online. Al contrario, in uno studio di Victor e colleghi (2018), l’intervento faccia a faccia ha ottenuto risultati significativamente migliori rispetto alla psicoterapia online.
- Versatilità della terapia online. La psicoterapia Online ha il grande pregio di offrire numerose possibilità terapeutiche, interfacciandosi efficacemente anche con gli stessi interventi in studio o comunque fisici: o rappresenta una valida alternativa alla terapia in studio, dal primo contatto alle fasi intermedie e quelle finali di follow up; o come primo contatto e fase di assessment per la terapia in studio; o come alternativa ad una singola seduta in studio, nel caso una delle due parti fosse impossibilitate; o come modalità di follow up al termine della sessione fisica;
- Misure a garanzia del rispetto di privacy e riservatezza del paziente. Il tema della privacy è un argomento sempre delicato ed a cui è richiesto di prestare la massima attenzione e cura. Il terapeuta garantisce il rispetto degli standard di riservatezza, descrivendo all’interno del contratto terapeutico, le modalità secondo cui adempiere a tali aspetti. Le terapie si svolgeranno all’interno dello stesso studio del terapeuta, garantendo la disponibilità di un ambiente riservato e un set congruo sia al modello terapeutico del professionista ed alle migliori condizioni ambientali volte a favorire il lavoro terapeutico (arredo, illuminazione, strumenti ed ausili). I dati sensibili saranno custoditi utilizzando le medesime modalità delle terapie fisiche, nel rispetto del “Codice Deontologico degli Psicologi italiani”, l’attuale Regolamento europeo 2016/679 (General Data Protection Regulation) e il D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 (Testo unico in materia di protezione dei dati personali). Anche la scelta dei programmi ed applicazioni da utilizzare per le sessioni di video terapia devono necessariamente garantire alti livelli di protezione dei dati personali e del flusso di informazioni che si scambiano attraverso le videochiamate. Nella pratica clinica esistono molti programmi che garantiscono tali standard, da Skype a Telegram fino al più comune whatsapp.
Limiti della psicoterapia online
La psicoterapia online mostra inevitabilmente delle caratteristiche che suggeriscono una maggiore robustezza e funzionalità del lavoro in studio, aspetti che devono inevitabilmente essere tenuti in considerazione al momento della scelta.
Alleanza terapeutica. L’incontro “virtuale” limita la possibilità di favorire un adeguato rapporto terapeutico e l’efficacia stessa della terapia: i livelli di drop out sono più alti in caso di terapia a distanza, verrebbero a mancare elementi come l’incontro fisico, il confronto, l’interazione, la gestione del tempio, e tanto altro che la terapia a distanza non può offrire;
Efficacia della terapia. A fronte di numerosi studi che attestano l’efficacia delle terapie online, vi sono evidenze che dimostrano un’efficacia ridotta rispetto a quella fisica, con un numero di ricadute nel tempo maggiore; inoltre, soggetti con forte sintomatologia ansiosa (con prevalenza sociale) potrebbero trovare nel mezzo digitale un valido alleato al disturbo, in questo caso la terapia online sarebbe una strategia protettiva del paziente. Il mezzo digitale rappresenterebbe un’ulteriore strategie di evitamento, il terapeuta competente deve essere in grado di conoscere e prevedere queste dinamiche riuscendo a contestualizzarle e valutando se la terapia online, alla luce di tali dinamiche, rimane comunque una valida strategia, soprattutto in presenza di patologie che potrebbero risentire della distanza fisica e quindi divenire una valida strategie di evitamento;
Gestione dei pagamenti e comunicazione: a fronte di un costo minore (circa il 20% in meno rispetto alla terapia fisica) resta da gestire una modalità di pagamento digitale che non tutti padroneggiano ancora, potrebbe quindi essere necessario recarsi fisicamente in banca per effettuare un bonifico oppure altra modalità di pagamento fisico.
Limitazioni sensoriali. Alcune condizioni fisiche potrebbero limitare un’adeguata partecipazione del paziente al lavoro terapeutico: scarsa capacità uditiva o visiva renderebbero difficoltosa la partecipazione alle sedute online;
Ambiente domestico poco riservato. Non tutti potrebbero disporre di un ambiente confortevole e riservato, tale da garantire uno svolgimento delle sessioni di terapia nel rispetto della privacy;
Connessione e disponibilità di mezzi digitali. Nonostante la tecnologia abbia avuto una diffusione esponenziale, sono ancora numerose le aree geografiche in cui non è disponibile un’adeguata connessione internet, non tutti dispongono di smartphone con disponibilità per le video chiamate, e non tutti hanno quella conoscenza minima per l’utilizzo della tecnologia necessaria;