Disturbo Bipolare dell'umore

Il disturbo bipolare rientra nel quadro dei disturbi dell’umore e si caratterizzano per la presenza di gravi alterazioni al tono dell’umore, quindi di emozioni, pensieri e comportamenti. Colpisce tra il 2,5% e il 5% della popolazione, l’età in cui viene di solito diagnosticato è la prima età adulta. Si

tratta di un disturbo grave, ricorrente, e se non adeguatamente trattato può compromettere i rapporti interpersonali, causare la perdita del lavoro e in casi estremi comportamenti autolesionistici e gravi conseguenze giuridiche. Nella maggior parte dei casi non è facile riconoscerlo, le persone possono star male per anni, fino a 10, prima di ricevere una corretta diagnosi ed un buon trattamento. 

 Così descrive il disturbo chi lo vive:

- E’ l’incapacità di rilassarsi restando sempre in tensione; 

- E’ quando vedi tutto nero e ti senti insicura su ogni cosa; 

- E’ il timore che gli altri l’abbiano con te, ti spiino, ti seguano, parlino male di te; 

- Quando sospetti di tutti, anche dei tuoi familiari, e non riesci a fidarti di nessuno; 

- E’ la mancanza di stima in se stessi e la continua autocritica; 

- E’ la perdita di controllo che ti fa diventare aggressivo; 

- E’ quando perdi il sonno e diventi tesa e stressata: piangi e ridi per nulla; 

- E’ quando a volte si dipinge, si scrive, si fanno un sacco di cose e si hanno un sacco di idee, giorno e notte, senza sentire la fatica. Subito dopo può capitare di non avere voglia di fare nulla di quello che prima si riteneva interessante, sia per mancanza di energia che per la scarsa motivazione.; 

Una metafora molto utile descrive quello che sperimenta una persona in questa condizione: 

 “La vita appare sempre costantemente mutevole, come se indossassimo sempre occhiali diversi. Un giorno indossiamo occhiali chiari da vista, e tutto ci appare colorato, semplice, gestibile. Il giorno dopo indossiamo occhiali scuri, da sole, e tutto ci appare molto meno definito, i toni sono meno vivaci, le circostanze sono meno chiare e gestibili. La cosa negativa sta nel fatto che ogni volta che ci svegliamo non sappiamo mai quali occhiali indosseremo quel giorno”.

Il disturbo si manifesta con un’alternanza di fasi depressive seguite da fasi ipomaniacali (Bipolare   II)   o   manicali   (Bipolare   I)   cui   fanno   seguito   periodi   di   apparente   normalità (eutimia). Il periodo depressivo, in genere, tende a durare più di quello maniacale: l’episodio depressivo dura da qualche settimana a qualche mese mentre le fasi maniacali o ipomaniacali durano   una-due   settimane.   Il   passaggio   da   una   fase   all’altra   non   sempre   è   facile   da riconoscere, a volte è rapido e immediato; il più delle volte, però, si manifesta attraverso una specifica   sintomatologia   intermedia   che   ne   permette   il   riconoscimento   e   l’intervento tempestivo per ridurre le conseguenze negative dell’una o dell’altra fase. Lo spettro bipolare comprende degli aspetti comuni: la fluttuazione dell’umore, l’andamento ciclico   delle   fasi   (dopo   la   fase   depressiva   fa   seguito   la   fase   maniacale/ipomaniacale   e viceversa), la facilità di ricadute, l’andamento cronico, la non remissione spontanea del disturbo. 

Disturbo bipolare di Tipo I, II, Ciclotimico, misto. 

 Ciò   che   contraddistingue   il   disturbo   Bipolare   I   dal   disturbo   Bipolare   II   consiste   nelle caratteristiche dell’episodio maniacale. Nel tipo I parleremo di Mania, nel tipo II di Ipomania. Nel tipo 2 sia episodi di depressione che stati ipomaniacali. La   fase   mista .   Nel   passaggio,   naturale,   tra   la   fase   depressiva   e   quella   maggiormente esuberante, è possibile la presenza contemporanea di sintomi depressivi e ipomaniacali.

Cosa s’ intende per mania? 

L’episodio   maniacale   è   una   condizione   psicopatologica   transitoria   caratterizzata   molto elevato. Secondo il DSM 5 la caratteristica principale dell’episodio maniacale riguarda un periodo definito durante il quale vi è un umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso ed irritabile, e un aumento dell’attività e dell’energia presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, per un periodo di almeno una settimana. In questa fase l’umore viene spesso descritto come euforico, eccessivamente allegro, di tono elevato, come di chi si sente al settimo cielo. In alcuni casi l’umore è di una qualità a tal punto patologica che risulta facilmente riconoscibile come eccessivo e può essere caratterizzato da un illuminato e diffuso entusiasmo per le interazioni interpersonali, sessuali o lavorative. Per esempio, la persona può iniziare lunghe conversazioni con estranei in pubblico o riprendere i contatti con persone che non vede da anni. 

Sono principalmente tre le fasi attraverso cui di manifesta un episodio maniacale: 

Fase 1: Euforia contenuta, accelerazione del pensiero, incremento dell’attività psicomotori. 

Fase   2:   Atteggiamento   rabbioso,   euforia/disforia,   atteggiamento   cognitivo   di   fuga   delle idee,marcata ostilità, deliri e agitazione psicomotoria; 

Fase 3: Disperazione, incoerenza, deliri bizzarri, comportamenti rischiosi, allucinazioni;​

Nello specifico, i sintomi che caratterizzano un episodio maniacale riguardano uno stato che si caratterizza nell’arco di almeno 7 giorni e riguardano: 

- Umore elevato fino all’esaltazione, o irritabile associato alla presenza di atteggiamenti provocatori e aggressivi; 

- Ottimismo eccessivo sostenuto da un’ ingiustificata fiducia nelle proprie qualità e abilità con autostima ipertrofica, grandiosità, sentimenti di onnipotenza; 

- Il bisogno di riposo e di sonno è ridotto, percependosi riposato anche dormendo meno di tre ore per notte. Anche il bisogno di alimentarsi è ridotto. 

- Compromissione cognitiva: distraibilità, disorientamento, problemi di memoria; 

- Spinta ad agire inarrestabile fino all’agitazione psicomotoria; 

- Idee pervasive su: religione, ricchezza, sessualità, essere perseguitato o in pericolo, politica; 

-   Si   sperimentano   attività   ludiche   e   d’azzardo   spendendo   grosse   cifre   in   denaro   con conseguenze spesso gravi. Si perdono le inibizioni  il rispetto delle regole sociali. Aumenta l’attività sessuale, spesso promiscua. 

- I pensieri si affollano e acquistano velocità fino alla fuga delle idee, condizione penosa di non riuscire a controllarle. Le percezioni sono estremamente vivide e intense (odori troppo intensi, colori troppo brillanti, suoni eccessivi) da diventare quasi dolorose; 

- La spinta a parlare diviene anch’essa irresistibile, la velocità è tale da essere descritta come logorrea, una vera inondazione di parole. A volte la logorrea è così imponente e la fuga delle idee così  frenetica da rendere  impossibile  la  comprensione di quello che si  dice,  e un interlocutore percepisce frasi così spezzate e slegate da sembrare “un’insalata di parole”, senza alcun filo conduttore e comprensibilità. 

A questo punto di perde la capacità di autocritica  e riflessiva, si prova senso di smarrimento, paura  e confusione.  Non si riesce più a discernere quello che è reale da quello che è immaginario e possono comparire idee deliranti persecutorie o grandiose e altri sintomi psicotici come le allucinazioni, che a volte rendono necessario il ricovero in un reparto di psichiatria.

Cosa si intende per ipomania? 

Si definisce episodio ipomaniacale un periodo circoscritto di tempo durante il quale l’umore è persistentemente   elevato   con   un   netto   cambiamento   rispetto   al   tono   dell’umore   che   il soggetto   ha   abitualmente.   Questa   condizione   potrebbe   richiamare   superficialmente   una condizione positiva per il soggetto, questo è probabilmente il principale motivo per cui le persone, non ritenendo di avere un problema, non sentono la necessità di chiedere aiuto. Accanto a questa condizione, ritenuta positiva, si riscontrano con maggiore frequenza, rispetto al Tipo I, episodi depressivi ( uno o più Episodi Depressivi Maggiori con la durata di almeno due settimane, e almeno uno Ipomanicale con la durata di almeno 4 giorni); 

In un periodo di almeno quattro giorni consecutivi si osservano: 

- Umore allegro oppure irritabile e aggressivo; 

- Eccesiva fiducia e stima di sé, con forti sensazioni di efficienza mentale e fisica, nonché eccessivo e immotivato ottimismo;​

- Ridotto   bisogno   di   sonno,   considerato   una   perdita   di   tempo   che   ostacola   la realizzazione dei propri obiettivi; 

- Maggiore loquacità con spinta continua a parlare, maggiore tendenza al ridere, con propensione a cogliere la parte comica dell’esperienza; 

- Distraibilità,   la   persona   è   attratta   dalla   moltitudine   degli   stimoli   distraendosi facilmente; 

- Sensazione di avere pensieri veloci; - Incremento delle attività finalizzate al raggiungimento di scopi, dell’attività fisica, della spinta ad agire, della progettualità, della produttività lavorativa, del desiderio sessuale; 

- Incremento   delle   attività   ludiche   (anche   rischiose)   dei   contatti   sociali,   della socievolezza, mentre si tende a perdere le abituali inibizioni e il rispetto per le regole; 

Differenza Ipomania e Mania, tipo I e tipo II. 

Non è facile distinguere la manifestazione del disturbo nelle sue due tipologie, I e II. Esistono però degli elementi che caratterizzano in modo specifico l’una piuttosto che l’altra fase. Il disturbo bipolare di tipo II è spesso considerato una variante lieve del disturbo.  In realtà, non è così . Molte persone con disturbo bipolare II subiscono lo stesso impatto negativo, se non peggiore, di quelli con disturbo bipolare di tipo I. Nel Tipo II i sintomi depressivi sono più gravi, i periodi di depressione sono più lunghi rispetto a quelli vissuti nel disturbo bipolare I, è presente,  inoltre,   una   maggiore   compromissione   a   livello  cognitivo.   La   comorbidità   con disturbi d’ansia e disturbi da uso di sostanze è maggiore nel disturbo II. Nel disturbo di tipo I non   sono   presenti   episodi   maniacali,   piuttosto   ipomaniacali.   La   differenza   tra   le   due manifestazioni consiste prevalentemente nell’impatto che hanno sul benessere e qualità della vita   dell’individuo.   La   mania   ha   un   impatto   notevole,   la   persona   presenta   un   umore eccessivamente elevato che dura almeno una settimana, è presente estrema disinibizione e comportamenti altamente rischiosi che portano ad incorrere in incidenti fisici più o meno gravi, in altri casi le proprie azioni procurano importanti conseguenze sul piano giuridico legale. Per via di questo stato psicofisico, in cui è spesso presente il ridotto bisogno di sonno, è spesso necessario ricorrere a brevi periodi di ospedalizzazioni e ricoveri. L’ipomania, invece, indica spesso uno stato di minore intensità e impatto rispetto allo stato maniacale, nonostante l’umore sia visivamente positivo, vi sia presente un’accelerazione delle idee ed una marcata disinibizione,   questo   atteggiamento   non   comporta   per   la   persona   le   stesse   estreme conseguenze dello stato manicale, non sono presenti ricoveri e spesso passa inosservato, non è raro che la persona riesca tranquillamente a gestirlo e che, nell’ambito delle sue relazioni, esso venga attribuito al normale carattere dell’individuo. 

Il confine tra stato maniacale e ipomaniacale si configura quando si manifesta almeno una tra le seguenti condizioni:

  • ‍Comparsa di sintomi psicotici : il delirium può comparire quando l’accelerazione delle idee diviene talmente marcata da determinare l’allentamento dei nessi associativi e la perdita   di   riferimenti   spazio   temporali.   Altre   idee   deliranti   riguardano   idee   di grandiosità e ipertrofica stima di sé. I contenuti possono anche essere di natura pseudoscientifica, mistico-religiosa, erotici. 
  • Alterazioni del comportamento di tipo esplosivo : in questi casi l’agitazione psicomotoria assume le caratteristiche di vera e propria furia incontenibile;​‍
  • ‍Marcata alterazione del funzionamento psicosociale : gravi ricadute sulla qualità delle relazioni e degli scambi sociali, in questi casi può essere necessaria l’ospedalizzazione.

Cosa si intende per fase depressiva? 

La fase depressiva, nel normale andamento del disturbo, segue le due fasi (maniacale o ipomanicale) a volte dopo un periodo di apparente normalità. A differenza di un normale disturbo depressivo, nel caso del Disturbo Bipolare, la dinamica che determina la comparsa della sintomatologia mostra una maggiore responsabilità a carico del network neurologico e della disregolazione dei neurotrasmettitori. Spesso, lo stato depressivo subentra in modo subdolo dopo un periodo d’intensa attività “maniacale”, facendo precipitare in uno stato depressivo profondo senza che ve ne siano stati segni premonitori. In questo caso il viraggio depressivo è letto come l’esaurimento repentino dello stato di attivazione fisiologica che la persona ha sperimentato, non sempre, infatti, è causa di eventi stressanti. Nel caso della depressione bipolare, la tristezza può non costituire l’emozione predominante, al suo posto, spesso, si riscontra una sensazione d’inibizione, vuoto emozionale, indifferenza verso tutto e tutti. 

I sintomi principali comprendono: 

- Umore molto basso, apatia ed indifferenza;

- Sonno e l’appetito possono aumentare o diminuire; 

- Assenza di energia e affaticamento; 

- Difficoltà a concentrarsi e a memorizzare fatti ed eventi; 

- Riduzione dell’interesse sessuale; 

- Alterazione del ritmo sonno-veglia; 

- Pensieri autosvalutativi e suicidari; 

- Irritabilità; 

Disturbo Bipolare I 

Nel disturbo di tipo I si riscontra la presenza di episodi di depressione maggiore ed episodi maniacali  o   misti.  Il  disturbo  bipolare  può essere  diagnosticato  se  nel  corso  della  vita dell’individuo compare almeno un episodio maniacale o misto: la mania, o lo stato misto, definiscono inequivocabilmente che il paziente soffre del disturbo bipolare I e che pertanto è a rischio di sviluppare un episodio depressivo maggiore. L’episodio depressivo maggiore che fa parte del disturbo bipolare è più breve e si presenta frequentemente con aspetti di inibizione psicomotoria e rallentamento.   Per la diagnosi del disturbo Bipolare I, secondo il DSM5, è necessario soddisfare i criteri per un episodio maniacale, se ne deve presentare almeno uno nel corso della vita. L’episodio maniacale può essere preceduto e seguito da episodi ipomaniacali o depressivi maggiori. 

Episodio maniacale​

A. Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell’attività finalizzata o dell’energia della durata di almeno una settimana e presente nella maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni; 

B. Durante il periodo di alterazione dell’umore e di aumento di energia o attività, tre o più dei seguenti   sintomi (quattro se l'umore è solo irritabile) a un livello clinicamente significativo e rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abituale: 

1) autostima ipertrofica o grandiosità; 

2) diminuito bisogno di sonno (es. sentirsi riposati dopo solo 3 ore di sonno); 

3) maggiore loquacità del solito o spinta continua a parlare; 

4) fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente; 

5) distraibilità; 

6) aumento dell'attività finalizzata o agitazione psicomotoria; 

7) eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (es. acquisti incontrollati, comportamenti sessuali sconvenienti, investimenti finanziari avventati, ecc.). 

C. L'alterazione   dell'umore   è   sufficientemente   grave   da   causare   una   marcata compromissione del funzionamento o da richiedere ospedalizzazione oppure sono presenti manifestazioni psicotiche. 

D. L’episodio   non   è   attribuibile   agli   effetti   fisiologici   di   una   sostanza   o   a   un’altra condizione medica;

Episodio Ipomaniacale 

A.   Un   periodo   definito   di   umore   anormalmente   e   persistentemente   elevato,   espanso   o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell’attività finalizzata o dell’energia, della durata di almeno 4 giorni consecutivi, e presente per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni. z 

B. Durante il periodo di alterazione dell’umore e di aumento di energia o attività tre (o più) dei seguenti sintomi (quattro se l’umore è solo irritabile) sono stati presenti, rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abituale e si manifestano a un livello significativo: 

1) autostima ipertrofica o grandiosità 

2) diminuito bisogno di sonno (per es., sentirsi riposato dopo solo 3 ore di sonno) 

3) maggiore loquacità del solito, o spinta continua a parlare 

4) fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente 

5) distraibilità, come riferita o osservata 

6) aumento dell’attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale), o agitazione psicomotoria 

7) eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (es.   acquisti   incontrollati,   comportamenti   sessuali   sconvenienti   o   investimenti   finanziari avventati​

C.   L’episodio   è   associato   a   un   evidente   cambiamento   nel   funzionamento,   che   non   è caratteristico dell’individuo quando è asintomatico. 

D. L’alterazione dell’umore e il cambiamento nel funzionamento sono osservabili dagli altri. 

E. L’episodio non è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo o sociale, o da richiedere l’ospedalizzazione. Se sono presenti manifestazioni psicotiche, l’episodio è, per definizione, maniacale; 

F. L’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco o altro trattamento) o di un’altra condizione medica. 

Episodio depressivo maggiore 

A. Cinque (o più) dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo   di   2   settimane   e   rappresentano   un   cambiamento   rispetto   al   precedente funzionamento; almeno uno dei sintomi è costituito da 1) o 2):  

1. Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, come riportato dall’individuo (per es., si sente triste, vuoto, disperato) o come osservato dagli altri (per es., appare lamentoso). 

2. Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte   del   giorno,   quasi   tutti   i   giorni   (come   riportato   dal   resoconto   soggettivo   o dall’osservazione) 

3.   Significativa   perdita   di   peso,   non   dovuta   a   dieta,   o   aumento   di   peso   (per   es.,   un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese) oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi tutti i giorni. 

4. insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni 

5. Agitazione o rallentamento psicomotori quasi tutti i giorni (osservabile dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato) 

6. Faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i giorni 

7. Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi tutti i giorni (non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per il fatto di essere ammalato) 

8.   Ridotta   capacità   di   pensare   o   concentrarsi,   o   indecisione,   quasi   tutti   i   giorni   (come impressione soggettiva o osservata da altri) 9. Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o un piano specifico per commettere suicidio. 

B. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti. 

C. L’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o a un’altra condizione medica generale.

Disturbo Ciclotimico 

A differenza delle due precedenti categorie (Biplare Tipo I e II), nel caso in cui l’episodio ipomaniacale non riuscisse a soddisfare i criteri descritti, idem pe la fase maniacale, in questo caso si parlerebbe di disturbo ciclotimico. 

Per la diagnosi del disturbo ciclotimico il DSM5 fornisce specifici criteri: 

A. Per almeno 2 anni (1 anno nei bambini e negli adolescenti) ci sono stati numerosi periodi con   sintomi   ipomaniacali   che   non   soddisfano   i criteri   per   un   episodio   ipomaniacale   e numerosi   periodi   con   sintomi   depressivi   che   non   soddisfano   i   criteri   per   un   episodio depressivo maggiore. 

 

B. Durante questo periodo di 2 anni (1 anno nei bambini e negli adolescenti), i periodi ipomaniacali e depressivi sono stati presenti per almeno metà del tempo e l’individuo non è stato senza sintomi per più di 2 mesi. 

C. Non sono mai stati soddisfatti i criteri per un episodio depressivo maggiore, maniacale, ipomaniacale.​

D.   I  sintomi   del   criterio   A.   non   sono   meglio   spiegati  dal   disturbo   schizoaffettivo,   dalla schizofrenia, dal disturbo schizofreniforme, dal disturbo delirante o dal disturbo dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici con altra specificazione o senza specificazione. 

 

E. I sintomi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza o un’altra condizione medica. 

F. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo, e in altre aree importanti.

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