La psicoterapia cognitivo comportamentale di 3° Generazione ACT (Acceptance and Commitment Therapy) ha come fine principale quello di promuovere un atteggiamento di flessibilità psicologica, ossia la capacità di stare volontariamente in contatto autentico con il momento presente, mentre ci impegniamo in direzione di nostri valori ed obiettivi. Mira quindi ad ampliare il repertorio comportamentale, i nostri livelli di partecipazione alle aree della nostra vita che riteniamo essenziali, anche in presenza di vissuti difficili, consapevoli che non è possibile modificarli direttamente anche se spesso crediamo che si possa ottenere lo stesso risultato mediante atteggiamenti di fuga ed evitamenti. Gli stessi atteggiamenti che contribuiscono ad impoverire e rendere problematiche le nostre vite. Per raggiungere questo obiettivo, il terapeuta propone nuovi e più funzionali atteggiamenti verso l’esperienza interna (emozioni, pensieri, sensazioni) in modo tale che non sia da ostacolo alle proprie scelte ed atteggiamenti.
Molto spesso il terapeuta chiede al paziente di individuare nel corpo le proprie sensazioni ed emozioni e dare loro un nome. Questi sono aspetti essenziali della più ampia abilità di essere disponibili ed accettare il nostro vissuto, atteggiamento questo che permette di rinunciare alla lotta e alla fuga verso ciò che produce dolore e sofferenza. Quando notiamo il punto in cui le proviamo e diamo loro un nome, questo ci consente di lavorare con loro, di trattarle per quello che sono: stati più o meno intensi del corpo in uno specifico momento, il contenuto di un momento vero cui possiamo semplicemente aprirci e stare in modo non giudicante e non conflittuale.
Questo approccio è anche alla base della più ambia intelligenza emotiva che ci permette di consolidare e far uso di un ampio repertorio di scelte ed atteggiamenti alla base del benessere psicologico.
Soggetti che posseggono buone abilità nel notare in modo consapevole e non giudicante il loro vissuto emotivo hanno dimostrato, in numerose ricerche, di sviluppare minori forme di sofferenza emotiva e quindi minori condotte di evitamento e dis-regolazione emotiva.
Di seguito un contributo del Prof. Russ Harris, disponibile all’interno del libro “La trappola della felicità” Seconda edizione.
Alcuni benefici che si possono ottenere dall’imparare a nominare le proprie emozioni:
1.Vitalità - Se sei "intorpidito", "ti senti spento o vuoto dentro" o"non senti niente", accedere alle tue emozioni ti darà un senso di vitalità, ti farà percepire di "tornare in vita", "sentirti completamente umano".
2. Gioia e piacere- Quando ci separiamo, ci allontaniamo o ci disconnettiamo dal nostro corpo, questo ci aiuta a evitare sentimenti dolorosi, ma ci taglia anche fuori da emozioni e sentimenti piacevoli, come gioia e felicità. Quindi, connetterci con il nostro corpo ci dà accesso all'intera gamma di emozioni e sentimenti, sia dolorosi (ad esempio tristezza, rabbia e ansia) che piacevoli (ad esempio amore, contentezza e gioia).
3. Controllo sulle tue azioni. Meno sei consapevole delle tue emozioni, meno controllo hai sulle tue azioni. Quando portiamo consapevolezza ai nostri sentimenti, perdono gran parte della loro capacità di agganciarci e prenderci in giro.
4. Scelte sagge, buone decisioni. Numerose ricerche dimostrano che più efficacemente accediamo alle nostre emozioni, più efficace è il nostro processo decisionale e maggiori sono le probabilità che facciamo scelte sagge nella vita.
5. Intuizione, fiducia, sicurezza. I sentimenti nel nostro corpo spesso ci avvertono di minacce e pericoli che la nostra mente cosciente non sta rilevando. Senza l'accesso a queste informazioni, spesso chiamate "intuizione" o"sensazioni istintive", potremmo inconsapevolmente metterci a rischio o lasciarci sfruttare.
6. Sicurezza nel proprio corpo. Ti senti insicuro nel tuo corpo? Se desideri sentirti più sicuro nel tuo corpo, l'opzione migliore è iniziare a esplorarlo progressivamente e praticare modi migliori per affrontare i sentimenti difficili che incontrerai. Se non fai questo lavoro, il tuo corpo rimarrà come una caverna buia piena di mostri che vuoi evitare a tutti i costi.
7. Successo nella vita. Esiste una correlazione diretta tra il successo nella vita e ciò che gli psicologi chiamano "intelligenza emotiva": affrontare le proprie emozioni in modo efficace e farne buon uso per la motivazione, la comunicazione e la comprensione di sé stessi.Imparare a sintonizzarsi con il proprio corpo e ad accedere alle proprie emozioni gioca un ruolo importante nell'incrementare l'intelligenza emotiva.
8. Costruire relazioni migliori. Uno dei fattori più importanti nella costruzione di una vita significativa e gratificante sta nella possibilità di coltivare relazioni forti e sane. E non importa con chi siano queste relazioni - partner, amici, figli, famiglia, colleghi di lavoro o membri della nostra comunità - saremo in un enorme svantaggio se non abbiamo un accesso immediato alla nostra gamma completa di emozioni. Perché? Costruire buone relazioni richiede intelligenza emotiva, non solo in termini di risposta ai propri sentimenti, ma anche di essere in grado di sintonizzarsi e gestire i sentimenti degli altri. Hai mai guardato parte di un film in TV senza audio? Non è molto soddisfacente. Le immagini possono essere fantastiche, ma senza musica, dialoghi o effetti sono riperdi gran parte dell'esperienza. Se guardi attentamente, puoi comunque tenere traccia di ciò che sta accadendo in una certa misura, ma è facile interpretare male ciò che sta accadendo. Ed è così che ci sentiamo quando interagiamo congli altri mentre siamo tagliati fuori dai nostri stessi sentimenti. Porta a conflitti, tensioni e interazioni difficili con gli altri, perché fraintendiamofacilmente ciò che vogliono o non vogliono - le loro intenzioni, i loro sentimenti - o non riusciamo a vedere come il nostro comportamento stainfluenzando gli altri.