Quando sentiamo parlare di acceptance, interpretiamo spesso questo concetto definendolo come "accettazione", ossia la descrizione di una condizione in cui una circostanza esterna, fonte di disagio e stress, ci schiaccia producendo un dolore senza fine.
In realtà, il concetto di Acceptance descrive ben altro. Nel suo significato letterario deriva dalla radice latina "accipere" ossia ricevere ciò che viene offerto.
L' ACT esprime un modello di psicoterapia che offre una propria visione del funzionamento umano e della sua sofferenza: alla base del disagio psicologico si colloca un atteggiamento comune a tutti gli esseri umani, il tentativo di evitare o ridurre qualsiasi forma di sofferenza interna, ritenendola il segno di una vita infelice!
Quando le persone sperimentano certe emozioni "negative" (paura, ansia, tristezza) o sensazioni molto intense (giramento di testa, tachicardia, peso allo stomaco), quando pensano a se stessi in modo critico o anticipando "ipotetici" pericoli, si sforzano spesso di ridurre o eliminare tali esperienze, credendo che tale atteggiamento o strategia sia l'unico possibile per generare uno stato di benessere o di "felicità".
Una battaglia contro i mulini a vento direbbe Don Chisciotte.
Paradossalmente, il disagio emerge più intenso e prolungato nel tempo proprio a seguito di questo atteggiamento di lotta ed evitamento dell'esperienza interna.
Questo tipo di atteggiamento, oltre a produrre dolore e sofferenza, determina ulteriormente il restringimento del proprio repertorio comportamentale, accade quindi che si riducono le opportunità di partecipazione attiva ai contesti significativi (lavoro, famiglia, relazioni, tempo libero) con un impatto rilevante sulla qualità dell' umore, quindi sul benessere personale.
L' ACT, consapevole dei limiti di tali strategie, promuove l'acquisizione di un atteggiamento nuovo, forse contro-intuitivo, ma di certo molto più efficace nel tentativo di generare benessere: flessibilità psicologica.
Essa descrive la possibilità di accettare, aprirsi, a tutto ciò che è fuori dal nostro controllo (ansia, tristezza, pensieri negativi ed ogni altra fonte di sofferenza), impegnandosi attivamente, con attività concrete, in ognuna delle circostanza in cui siamo coinvolti e contribuirebbero, se gestite al meglio, a rendere la nostra vita ricca e significativa.
ACT vuol dire: puoi scegliere di fare altro dal continuare a lottare, evitare, controllare qualsiasi cosa provi dentro di te (pensieri, emozioni e pensieri), concentrandoti piuttosto ad agire in modo coerente con i tuoi obiettivi, anche se, mentre lo fai, dentro non ti senti come vorresti. E' tutto ok, nulla dovrebbe essere diverso da come lo stai percependo, TE STESSO non devi essere in nessun altro modo da come sei o come ti percepisci.
Acceptance diventa quindi accogliere, ricevere qualsiasi cosa accade così come accade, concedersi di provare dolore, di soffrire, di no riuscire a fare qualcosa, di avere certe fragilità, di aver vissuto in passato certe esperienze, di non essere certi del proprio futuro..
ricordando sempre e comunque che TU sei molto più, molto più importante di tutto questo.